Il lockdown e le misure di distanziamento sociale hanno posto la scuola italiana di fronte alla enorme sfida di reinventare radicalmente il modo di gestire la didattica. Una sfida che, nella fase iniziale, è stata accettata dai docenti anche in assenza di un orizzonte che consentisse di collocare con chiarezza finalità, strumenti e metodologie da adottare in questa fase, caduta addosso alle scuole senza alcun preavviso. Ogni scuola e ogni docente hanno raccolto questa sfida “a mani nude”, proponendosi un obiettivo sopra gli altri: riempire il vuoto di relazioni e di attività quotidiane al quale studenti sarebbero stati condannati. In questo contesto l’espressione Didattica a Distanza (DaD) ha assunto senso e significato più come fotografia di una realtà improvvisamente materializzatasi (la urgente necessità di gestire la didattica da lontano), che come riferimento alle elaborazioni teoriche e metodologiche sull’e-learning e sull’utilizzo delle tecnologie nella didattica.
Il prolungarsi del lockdown, la consapevolezza che non solo sarà necessario concludere l’anno scolastico da remoto, ma che probabilmente misure di distanziamento sociale dovranno essere adottate per un periodo sufficientemente lungo da incidere sulla organizzazione del nuovo anno scolastico, costringono a immaginare risposte più strutturate rispetto a quelle fornite finora, figlie quasi esclusivamente della situazione di emergenza.
Si rende necessario porre mano alla strutturazione di obiettivi, strumenti e metodi della DaD come attività ordinaria nelle nostre scuole; a come implementarla con la didattica in presenza. In questa prospettiva è necessario abbandonare del tutto la contrapposizione, – che purtroppo sembra assumere centralità man mano che passano i giorni, – tra didattica in presenza e DaD. Si tratta di una contrapposizione che non esiste perché la relazione didattica per eccellenza è quella che si vive in presenza. A nessuno può sfuggire però che, in questo momento, la DaD è l’unica risorsa che abbiamo: l’unica alternativa sarebbe abbandonare i nostri ragazzi a sé stessi. Inoltre la DaD può costituire, in futuro, una risorsa per implementare efficacemente la didattica in presenza: sia nei prossimi mesi in cui con ogni probabilità dovremo coniugare didattica in presenza e misure di distanziamento sociale, sia in un futuro probabilmente più lontano quando saranno ripristinate le condizioni di normalità per rendere più efficace e dare maggiore continuità alla didattica in presenza.